Gli amaretti sono biscotti assai particolari, che non contengono né farina né lievito né conservanti, ma solo mandorle, armelline, zucchero e albumi.

I Baci di Dama di Tortona sono biscotti che hanno una lunga tradizione che risale almeno sino alla metà dell’Ottocento.

Il Barolo Chinato è un vino aromatizzato che viene prodotto partendo da Barolo Docg alla quale sono aggiunti (durante un processo che si chiama chinatura) zucchero e infusi di una trentina fra erbe, scorze e radici, tra le quali la china.

La particolarità del Bettelmatt risiede tutta nei suoi aromi (nei quali sono evidenti le note di erba d’alta montagna, fra cui la profumatissima erba mutellina) e nel suo gusto soave e delicato, piacevolmente morbido e rotondo.

Il Bra, che si produce in due tipologie, Tenero e Duro, è fatto con latte vaccino (di montagna o di alpeggio), al quale può essere aggiunto, per massimo 10%, latte ovino e caprino.

Il Burro Piemontese di filiera controllata e certificata, prodotto da Inalpi solo con latte piemontese raccolto dalle stalle conferitrici entro un ristrettissimo raggio dall’azienda, e lavorato nel giro di poche ore, è un burro di altissimo livello.

Il Canestrello biellese è un biscotto tipico di questa zona del Piemonte, le cui origini pare risalgano al XVII secolo.

A differenza di tutti gli altri cardi, che vanno mangiati cotti, il Cardo Gobbo di Nizza è buono anche crudo, ed è per questo che è l’ingrediente fondamentale della bagna cauda.

Il Castelmagno è uno dei fiori all’occhiello della produzione casearia piemontese. È un formaggio erborinato, a pasta semidura, prodotto con latte vaccino al quale viene aggiunto (in una misura che può variare dal 5 al 20%) latte ovino o caprino.

La Bella è una varietà di ciliegia che si coltiva nel piccolo paese di Garbagna, in provincia di Alessandria.

Il Criollo è una varietà di cacao assai rara. La sua particolarità risiede nel fatto che è praticamente privo di tannini: quindi anche nella versione senza zucchero si propone al palato con rotondità e cremosità.

Il suolo di Andezeno è caratterizzato da un elevato contenuto in sabbia e limo, sciolto e leggermente alcalino, che ben si presta alla coltivazione della cipolla.

Fra Novara e Vercelli si produce la Fideghina, un particolare salume che contiene carniccio, guanciale, pancetta e fegato di maiale, sale, pepe, vino rosso e spezie.

La ricetta è rimasta immutata dal 1878: farina di grano tenero, uova fresche, burro di qualità, zucchero e vanillina. Nulla di più per un biscotto che inonda con i suoi profumi fragranti e che conquista con la sua croccante dolcezza.

Il Maccagno un formaggio profumato e saporito, che richiama le erbe di montagna, con gusto delicato che ricorda il burro e la crema di latte.

Grandiosi sono i marroni canditi con Marroni della Valle di Susa (che si fregiano del marchio Igp): profumati e pieni di gusto. Eppoi da non perdere le violette candite e gli agrumi canditi.

Il formaggio Murazzano è un latticino assai raro, prodotto in piccole quantità. Viene fatto, solo nell’Alta Langa, con il latte della Pecora delle Langhe.

Pare che l’origine della Mustardela, una sorta di sanguinaccio, affondi nella cultura occitana e che da lì sia passato poi anche nella tradizione della Val Pellice, la patria dei Valdesi.

Dici Langhe e pensi a: tartufo, Barolo e... nocciola! Ecco la ‘santa’ trilogia della gastronomia piemontese.

Prodotto tipico della Val Sessera, la Paletta di Coggiola è un prosciutto ottenuto dalla parte centrale della spalla del maiale.

Nato nel 2016, giusto a fianco del blasonatissimo ristorante Antica Corona Reale, l’Atelier Reale di Gian Piero Vivalda è un luogo ove si sublimano le eccellenze d’Italia per produrre lievitati, biscotti, grissini e confetture di qualità assoluta.

Il primo riferimento alle Paste di meliga (biscotti di farina di mais) si trova nel volume Confetturiere piemontese (1790) ove si scrive di certe «michette di meliga».

Il paese di Entracque è noto, sin dalla fine dell’Ottocento, per la produzione di ottime patate, così particolari che il loro seme veniva comprato dalle zone confinanti.

In realtà il Peperone di Carmagnola non è ‘uno’, le varietà sono cinque, differenti nella forma: Quadrato, Quadrato lungo, Lungo (o Corno di bue), Trottola e Tumaticot.

La Pera Madernassa è una varietà autoctona che si ritiene nata dall’incrocio naturale fra la Pera Martin Sec e la pera selvatica.

Il Porro di Cervere è un unicum nel panorama della coltivazione di questo ortaggio. Viene coltivato su terreni di origine alluvionale, composti da limo, sabbia fina e calcare, lungo il corso del fiume Stura.

Il liquorificio Rapa Giovanni, nato nel 1880, ha portato avanti le antiche ricette delle monache, e ancora oggi, in modo del tutto artigianale, produce questi ottimi liquori.

Il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese è l’unico riso italiano che si fregia della Denominazione di origine protetta.

La Robiola di Roccaverano è un prodotto antichissimo: da oltre mille anni è patrimonio di questa landa del Piemonte, fra le vette appenniniche che dividono la regione sabauda dal mare.

Salame d’la duja significa «salame del vaso», e nel nome fa riferimento appunto al recipiente di terracotta invetriata ove viene posizionato, prima di essere ricoperto interamente di strutto.

Il Salame di patate viene preparato con patate bollite alle quali si uniscono un trito di carne di maiale (metà magra e metà grassa, in parti eguali), sale, pepe e spezie.

Questa salsiccia fu creata per la comunità ebraica che viveva a Cherasco la quale – secondo dettami religiosi – non poteva mangiare carne di maiale.

Il Saras del Fen è una ricotta stagionata tipica della Val Pellice: il disciplinare dell’Associazione Produttori del Saras del Fen stabilisce che il prodotto deve essere commercializzato dopo tre settimane di stagionatura.

A Gavi c’era una antica usanza: preparare, con le parti di risulta della macellazione, la Testa in cassetta.

La Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino viene allevata nelle peschiere dell’Altopiano di Poirino, ricavate spesso nei pressi delle borgate.

La Toma di Lanzo è un formaggio a latte vaccino crudo intero (o parzialmente scremato per affioramento), a pasta molle o semidura, di media stagionatura.

I torroni sono tanti. Ma di Torrone di Nocciola Tonda Gentile delle Langhe c’è ne è uno solo. Ed è quello che Giovanni Verdese produce – dal 1948! – nel suo piccolo negozio, in una frazione di Acqui Terme.

La torta di Nocciole Tonde Gentili è una delle tante delizie che si possono mangiare in Piemonte. Quelle preparate da Le Bancarelle di Elisa sono particolari perché sono completamente senza glutine e senza lattosio.

La Torta Polentina delle tre Mandorle si presenta alla stregua di un pan di Spagna, ma a base di farina di frumento e mandorle, bagnato nel Maraschino, arricchito da uvetta e guarnito con granella di mandorle.

Ogni Vermouth ha la sua ‘ricetta segreta’ e quindi differiscono di molto gli uni dagli altri. Ne esistono – comunque – due grandi categorie: quello rosso (il più diffuso) e quello bianco (di origine francese).