Piazza della Vite e del Vino, 1
Barolo (CN)
Aldo Vajra si è sempre distinto per la sua lungimiranza. Una qualità che lo ha portato, sin da giovanissimo, a compiere scelte anche ‘controcorrente’: con incredibile sagacia – per dirne alcune – nel 1971 aderisce al movimento Suolo e Salute, diventando uno dei pionieri dell’agricoltura biologica in Piemonte. Seguono poi la selezione massale per il Dolcetto Coste&Fossati (1979), la Freisa coltivata nel celeberrimo Bricco delle Viole (1980), e il primo impianto di Riesling renano in Langa (1985). Ed è proprio questa bottiglia a ben rappresentare lo ‘stile Vajra’: elegante, pulito, finemente minerale e, soprattutto, espressivo. Qui il Riesling (vinificato e affinato in acciaio) parla in piemontese, con una verve difficilmente riscontrabile altrove. Al naso la classica pietra focaia incontra note esotiche di mango e di zenzero, addolcite da un agrume piacevole e succoso. In bocca frutta e fiori danzano su una bella freschezza, lunga e pulitissima, intessuta di rimandi sapidi, di morbidezze caloriche e pseudocaloriche, in un quadro generale improntato al sommo equilibrio.