— Lou Pitavin
Borgata Finello
Marmora (CN)
Lou Pitavin
Turno di chiusura: da lunedì a giovedì
Ferie: da novembre a fine marzo
L’attenzione alla sostenibilità è un elemento centrale di questa insegna e si riflette anche sulle scelte della cucina che, con intelligenza e sapienza, fa uso quasi esclusivo di materie prime reperiti nel circondario, quando addirittura non sono autoprodotte.

Nel cuore delle Alpi Marittime, in un paesaggio di incontaminata bellezza, sorge, a 1.300 metri, questa affascinante locanda (dotata di una decina di curate camere) che ha sì un cuore antico, ma un’anima giovane. Merito di una coppia, lui in sala, lei ai fornelli, che ha puntato tutto sulla ristrutturazione di questa casa di famiglia, secondo principi di bioedilizia e di rispetto ambientale.

L’attenzione alla sostenibilità è un elemento centrale di questa insegna e si riflette anche sulle scelte della cucina che, con intelligenza e sapienza, fa uso quasi esclusivo di materie prime reperiti nel circondario, quando addirittura non sono autoprodotte (le verdure giungono dall’orto di proprietà, dietro la struttura, le erbe e i fiori dai prati che la circondano). Qui sono le tradizioni occitane a trionfare, con pietanze come la sostanziosa polenta concia (ovvero arricchita da tome e fontine e guarnita di burro fuso) o i gustosissimi ravioles (gnocchi di patate, dalla forma oblunga, serviti con burro e panna), unitamente ad alcune concessioni di più ‘normale’ osservanza piemontese, come gli immancabili agnolotti del plin (ben eseguiti e dalla sfoglia assai porosa) o la saporita cipolla ripiena.

Ottimo il pane, fatto in casa. Un’altra sorpresa la riserva la carta dei vini: molto ampia sulle grandi etichette regionali e ben assortita sul resto d’Italia (con anche alcune incursioni Oltralpe). Servizio di spontanea cortesia. Il conto, assai onesto, si attesta al di sotto dei 50 euro.