Località San Maurizio 39
Santo Stefano Belbo (CN)
In monastero del XIV secolo, ora trasformato in lussuoso relais, con piscina e spa, continua la storia degli indimenticati Guido e Lidia Alciati che, nel loro locale di Costigliole d’Asti, alle porte delle Langhe, hanno fatto conoscere al mondo queste terre, questi vini e questa grande cucina.
Qui è il loro terzogenito, Andrea, a portare avanti la tradizione di famiglia, proponendo tanto i piatti ‘storici’ della casa – come, per esempio, il vitello tonnato, rosa e tenero, con la sua morbida salsa, o i plin al sugo di arrosto (sommo concentrato di gusto) che mamma Lidia preparava ogni pomeriggio – quanto quelle pietanze, più contemporanee, che, quasi in continuità spirituale, continuano a portare avanti la saga della famiglia Alciati, raccontando le grandi materie prime di questo scampolo di Piemonte. Come nei casi, per esempio, del crudo di tinca (provenienza: Ceresole d’Alba) con limone e ravanello (una sferzata di gusto fra grassezza e acidità) o del risotto con gallina bionda (provenienza Villanova d’Asti) e funghi.
Il servizio è assai attento e molto gentile. La cantina continua a essere di notevole ampiezza, con le più blasonate etichette regionali sugli scudi. Quattro sono i meni degustazione proposti, tutti a 130 euro: «Lidia e Guido Costigliole 1961», «La tradizione», «Acqua dolce salata» e «Come orto comanda» (vegetariano), tutti con doppia possibilità di abbinamento vini, a 70 e a 150 euro. Ci si attesta invece intorno ai 155 euro mangiando alla carta.