Piazza Camillo Benso conte di Cavour, 21
Cocconato (AT)
Storica insegna della ristorazione monferrina che, in un ambiente un po’ datato (ma comunque ancora di un certo fascino), propone da decenni, senza azzardi né particolari smanie moderniste, quei piatti che nel corso del tempo l’hanno resa celebre.
Piatti che, nel pieno rispetto dei canoni della tradizione piemontese, dalla quale – qui – non si sgarra, si muovono fra i ‘grandi classici’, come il fritto misto (al quale è dedicato un apposito menu, a 35 euro, in tre servizi: le carni, con costolette di agnello e di maiale, piccata di pollo, bistecchina impanata, salsiccia di maiale, cervella, filone; le verdure, con zucchine, asparagi, melanzane, cavolfiori, carciofi e funghi porcini; i dolci, con semolino, mela e amaretto), o come il gran bollito con i bagnetti (salse) d’ordinanza (al quale è dedicato un altro percorso di degustazione, proposto sempre alla medesima cifra) e le pietanze più ‘stagionali’. Fra queste ultime vale la pena di segnalare i primaverili tajarin ai lavertin (asparagi selvatici) e l’autunnale risotto ai funghi (che si distingue per la buona mantecatura), oltre che gli immancabili agnolotti quadrati astigiani con sugo di arrosto. Dolci di tradizione, fra i quali il bunet (budino piemontese a base di uova, zucchero, latte, cacao, amaretti e liquore).
Buona selezione di vini, con molte etichette astigiane, roerine e langarole. Servizio rapido ma cortese, anche nelle giornate di maggior afflusso. Menu degustazione a 45 euro. Stessa spesa mangiando alla carta.