Via Monte di Pietà, 23
Torino (TO)
Da qualche anno la cucina del Consorzio ha il nome di Valentina Chiaramonte. Cuoca siciliana, ha saputo portare sotto la Mole Antonelliana lo sguardo autentico di chi ama e rispetta il territorio che l’ha accolta senza però dimenticare le proprie origini.
Lo stile è schietto e sincero, diretto, senza troppi fronzoli (molte materie prime sono Presidi Slow Food), e i piatti del menu degustazione sono l’estrema sintesi di una carta che guarda al Piemonte con qualche elemento che ricorda il Sud, come la solare insalata di cedro o il ceviche di fichi d’india. Ci sono le immancabili acciughe, il midollo di bue con baccalà, bietole e bagnetto verde, la carne cruda battuta al coltello, ma anche l’animella di vitello alla brace servita con sedano, capperi e Olive Taggiasche. Tra i primi gli agnolotti gobbi o i ravioli di finanziera; tra i secondi la fanno da padrone la lingua fondente con peperone e nduja, il «Quinto quarto», ma anche la ventresca di tonno del Mediterraneo alla brace.
La selezione dei vini è curata, con tante etichette italiane e molte francesi, con un occhio di riguardo ovviamente per il Piemonte e si completa con una selezione di birre italiane e belghe. Le due sale del locale, sempre affollate, sono semplici e informali e rispecchiano un approccio che sa di tradizione e di cura. Menu degustazione a 42 euro; alla carta se ne spendono all’incirca 50.