Piemonte a Tavola

Posto in un bel relais con camere, nella campagna astigiana, non troppo distante da Langa e Roero, questo storico locale (guidato ora dalla seconda generazione della famiglia Musso: lui ai fornelli, la moglie ai tavoli) propone, in spazi elegantemente arredati, una valida cucina d’impianto contemporaneo, eseguita con metodo e senso della misura.

Tradizione e prodotti del territorio non sono dimenticati: tutt’altro. Rileggendo la prima, e valorizzando i secondi, il cuoco mostra di avere consapevolezza interpretativa e valide conoscenze tecniche, come nel caso del goloso Cardo gobbo di Nizza Monferrato con sedano rapa e salsa leggera alla bagna cauda, dell’ottima animella con cappesante, ricci di mare e yuzu (pietanza che punta tutto sul dialogo fra le diverse consistenze e fra la dolcezza della carne e la carica iodata dei molluschi, con l’agrume nipponico a dare lunghezza e pulizia) o il risotto cotto in acqua di cipolla con anguilla e vaniglia (dalle molteplici avvolgenze). Interessanti, anche se forse meglio da calibrare, le chiocciole di Cherasco con porri, cocco e succo di cavolo fermentato.

Servizio cortese e sorridente. Bella la terrazza ove si svolge il servizio estivo. Selezione dei vini non amplissima (e curiosamente divisa per vitigno), ma comunque con una buona scelta di etichette regionali, proposte a prezzi corretti. Menu degustazione a 85 (quattro portate), a 120 (sei portate) e 150 euro (nove portate). Intorno ai 115 euro scegliendo quattro piatti alla carta.