Via Sant’Antonio da Padova, 3
Torino
A pochi passi dalla stazione ferroviaria di Porta Susa, il ristorante, con mattoni a vista, si sviluppa su due piani con tavoli rotondi e lunghe tovaglie bianche. Lo stile è classico, con oggetti di design moderno a vivacizzare l’ambiente. Varcato l’ingresso, la cucina semi-a-vista permette di vedere all’opera lo chef Stefano Sforza (che vanta un ottimo bagaglio di conoscenze, maturato fra Italia e Francia). I piatti sono una combinazione delicata di sapori, sfoggiata con creatività in un menu stagionale interamente dedicato ai vegetali (80 euro), e in uno classico, «Opera» (110 euro), in cui azzarda con l’uso di spezie, acidità e ingredienti che guardano all’Asia. L’obiettivo resta sempre l’equilibrio tra livelli intensi di sapori, come nel suo risotto con lingua di vitello e fagioli azuki. In sala, da poco, un giovanissimo Fabio Ferrari propone una carta dei vini variegata e ricercata, che spazia in tutto il Piemonte e nelle principali terre enoiche dello Stivale. Conto sui 100 euro.
