— La Ciau del Tornavento
Piazza Leopoldo Baracco, 7
Treiso (CN)
La Ciau del Tornavento
Turno di chiusura: mercoledì; giovedì
Ferie: variabili in inverno
Le Langhe devono molto a Maurilio Garola, che è stato il primo, in tempi non sospetti, a comprare, promuovere e vendere i grandi vini di Langa – Barolo e Barbaresco, contribuendo così a creare l’immagine di un territorio oggi Patrimonio Unesco.

Le Langhe devono molto a Maurilio Garola, che è stato il primo, in tempi non sospetti, a comprare, promuovere e vendere i grandi vini di Langa – Barolo e Barbaresco – contribuendo così a creare l’immagine di un territorio oggi Patrimonio Unesco.

Persone da tutto il mondo non perdono l’occasione di godere della vista, davvero a perdita d’occhio, sui vigneti dall’amplissima terrazza del suo elegante e spazioso ristorante, sui bricchi di Treiso. La cucina è una pura celebrazione delle tradizioni piemontesi, non priva di contaminazioni, con curiosi (ma sempre azzeccati) accostamenti che esplorano, ad esempio, l’abbinamento delle chiocciole di Cherasco e dei Porri di Cervere a un fondente di patate con lamelle di foie gras affumicato. Il must è indubbiamente il menu della tradizione (a 125 euro) che, durante la stagione del tartufo, raggiunge il suo apice, con i piatti più tipici della regione, come gli agnolotti del plin ai tre arrosti, il fritto piemontese e la finanziera. Un po’ di mare, coloratissimo e con ingredienti di prima qualità, si ritrova nel crudo di ricciola del Mediterraneo e nel gambero di Mazara del Vallo con burrata, carciofi, finocchi e coulis di nduja.

Il vero tesoro, tuttavia, è la carta dei vini, tra le più belle e profonde d’Italia, con 1.800 etichette (per ben 65.000 bottiglie!) di quasi cinquecento produttori. Il servizio, diretto da Nadia Benech, non difetta di attenzioni e cortesie. Conto, à la carte, sui 130 euro. Disponibili, nell’edificio adiacente, alcune confortevoli stanze, per prolungare la sosta.