Via Monte di Pietà, 23
Torino
La si potrebbe definire una cucina di tradizione anticonformista, quella guidata dalla mano vigorosa della cuoca siciliana Valentina Chiaramonte, capace di mettere in scena riferimenti indiscutibili della piemontesità tradotti con mosse imprevedibili in qualcosa di differente. La finanziera c’è ma è nel ripieno, i tajarin ci sono ma sono di trippa d’agnello, rara quanto irresistibile. Potenza espressiva che si accompagna a una carta dei vini decisamente orientata al mondo naturale, in sintonia particolarmente riuscita con la rivendicazione di dignità dei tagli del quinto quarto: rognoni, animelle, cuore. Grande è il gradimento del pubblico, anche per i prezzi ragionevoli: 45 euro la degustazione, poco di più alla carta. Il servizio decisamente informale, l’immancabile tutto esaurito, gli ambienti ricchi di umanità sono gli accenti che rendono questa sosta imperdibile.
