Via Umberto I, 4
Cavaglietto (NO)
 
		A Cavaglietto, piccolo ma curato paesino della campagna novarese, non ci si capita per caso. Ci si deve venire apposta. Ma, una volta fatta la scelta, non ci si pentirà perché la tavola del ristorante Arianna ripaga ampiamente, soddisfacendo palato, testa e cuore. # Posta in una moderna casa, dagli ampi ambienti (qui gli spazi fra un tavolo e l’altro sono davvero siderali), questa insegna è la creatura di Pier Giuseppe Viazzi che, insieme a sua moglie Caterina, da ben più di trent’anni, porta avanti una cucina di stile raffinato, fondata tanto sugli eccezionali prodotti di questo scampolo di Piemonte che guarda verso la Lombardia quanto su tecniche d’alta scuola, di derivazione francese, che lo chef ha appreso in anni di militanza presso grandi e celebri strutture. Non si scherza, quindi, con – per esempio – il filetto di lavarello in agrodolce, soave e profumato, con il carpaccio di fegato grasso d’oca con confettura di fichi, trionfo di piacevolezza transalpina, con i raviolini di faraona, delicatamente aromatizzati al dragoncello, e con il petto di anatra ai mirtilli (una pietanza che arriva direttamente dai più grandi ricettari d’inizio Novecento). # Il servizio ruota, silenzioso e affabile, sotto lo sguardo di Caterina che tutto vede e a tutto provvede. La cantina non è più ampia come in passato ma offre comunque un novero di etichette di pregio, a prezzi assai corretti. Come corretto è pure il conto: il menu degustazione costa appena 55 euro e, all’incirca, uguale cifra si spende alla carta.


