Via Fossano, 13
Cervere (CN)
Non è un segreto che in Piemonte si mangi benissimo: la tradizione è antica e radicata e le materie prime sono di qualità. Però c’è un di più: il puntiglioso perfezionismo dei cuochi di queste terre che sono stati capaci, nel corso degli ultimi decenni, di elevare ad arte gastronomica le ricette e i cibi che avevano ricevuto in eredità dai loro padri.
Esempio più alto, e in ultima istanza sublime epitome di tutta la migliore ristorazione regionale, è l’Antica Corona Reale di Gian Piero Vivalda, sesta generazione di una famiglia che, dal 1815, fa accomodare ai propri tavoli principi e re. Sia che si prenda posto in estate nel giardino delle rose, sia che ci si sieda nelle romantiche piccole sale in inverno, qui si vive una esperienza emozionante e ineguagliabile, irretiti da una eleganza fascinosa e struggente. La cucina, sotto l’occhio attento del sous-chef Christian Conidi, parla un linguaggio di territoriale contemporaneità, non scevra di raffinati tocchi francesizzanti che Gian Piero ha appreso durante il proprio apprendistato nelle più blasonate maison d’Oltralpe. Le lumache di Cherasco ai profumi dell’Orto Reale (l’adiacente magnifico verziere inaugurato da un paio d’anni) sono un capolavoro di storia e di gusto. Gli gnocchetti ripieni al galletto di Racconigi con cavolo verza, crema all’acetosella e kimchi sono un gioiello di setosa golosità. Mentre la bouillabaisse di scorfano e rana pescatrice allo zafferano con astice blu bretone e il suo lobster sandwich è opera d’alta scuola.
Il servizio, diretto da Davide Ostorero e dal giovane Simone Longhin, rasenta la perfezione. Così come siderale è la cantina, curata da Diego Lo Bello. In autunno qui si mangiano i migliori tartufi d’Italia. Il menu è a 165 euro. Mentre se ne spende circa 150 ordinando alla carta.
